Ispettore generale del Pentagono: "La mancanza di un approccio globale e coordinato da parte del Dipartimento della Difesa per affrontare gli UAP può rappresentare una minaccia per le forze armate"
In un documento, datato agosto 2023 ma reso pubblico giovedì 25 gennaio, l'Ispettore generale del Dipartimento della Difesa (DODIG) ha sottolineato il problema costituito dai FANI
Il documento non fa sconti alle pratiche del Dipartimento della Difesa:
Negli ultimi decenni, il Dipartimento della Difesa ha agito in modo irregolare e inconcludente per identificare e comprendere l'origine, le capacità e le intenzioni dei fenomeni aerei non identificati (UAP).
Il documento prosegue elencando i vari progetti volti a svelare il mistero degli UFO fin dal 1947, fino al più recente (l’AARO). Tuttavia, il rapporto dell'Ispettore generale conclude che sono falliti, nonostante i quasi 12.000 casi investigati. Il rapporto afferma che dovrebbero essere i comandi militari a raccogliere le informazioni sugli avvistamenti UAP e trasmetterle all'AARO.
L'obiettivo dell'indagine dell'Ispettorato Generale del Dipartimento della Difesa era quello di determinare se quel ministero, così come i servizi militari, le agenzie di difesa e le organizzazioni di controspionaggio, avessero preso le misure necessarie per garantire la raccolta di informazioni sugli UAP.
Il rapporto prosegue riprendendo le preoccupazioni espresse dal parlamento americano nel 2019 in merito alla minaccia rappresentata dagli UAP per le aree sensibili della difesa degli Stati Uniti, osservando che:
Il Comitato ristretto del Senato ha evidenziato che il governo degli Stati Uniti non disponeva di un processo unificato e completo per la raccolta e l'analisi di intelligence sugli UAP.
Poi prosegue elencando i vari programmi avviati negli ultimi anni per cercare di risolvere la questione, culminando nella creazione dell'AARO ed elenca tutte le risorse messe a sua disposizione.
Alla fine di questo processo,però, il rapporto conclude:
Il Dipartimento della Difesa non ha un approccio globale e coordinato per affrontare gli UAP.
... e non solo:
Il Dipartimento della Difesa non ha adottato un approccio coordinato per rilevare, segnalare, raccogliere, analizzare e identificare gli UAP.
Secondo l'Ispettore generale, questo fallimento è dovuto all'esclusione “dei comandi territoriali di combattimento, che sono responsabili della rilevazione, della dissuasione e della prevenzione di minacce e attacchi contro gli Stati Uniti e i loro territori, possedimenti e basi nelle rispettive aree di responsabilità, dallo sviluppo di politiche e procedure sugli UAP".
Il rapporto rileva inoltre che i vari “componenti del Dipartimento della hanno sviluppato processi diversi per raccogliere, analizzare e identificare gli incidenti UAP ", il che probabilmente ciò implica una dispersione delle risorse e degli strumenti disponibili.
Il rapporto prosegue affermando che:
Il Dipartimento della Difesa non ha emanato un piano completo di risposta agli UAP , che definisca ruoli, responsabilità, requisiti e procedure di coordinamento per rilevare, segnalare, raccogliere, analizzare e identificare gli eventi UAP.
Di conseguenza, la risposta del DoD agli incidenti UAP è scoordinata e si concentra all'interno di ciascun reparto.
Ad esempio nel rapporto si legge: “ I servizi militari e gli MDCO hanno inviato alcuni rapporti sugli incidenti UAP all'AARO, ma attualmente il Dipartimento della Difesa non li obbliga formalmente a farlo".
Il rapporto conclude la sua analisi affermando: "Abbiamo stabilito che il Dipartimento della Difesa non ha una politica globale in materia di UAP e di conseguenza non ha la certezza che le minacce derivanti dagli UAP alla sicurezza nazionale e alla sicurezza del volo negli Stati Uniti siano state identificate e ridotte. "
Nella sua prima raccomandazione, convalidata dal direttore dell'AARO, il dottor Sean Kirkpatrick, l'Ispettore generale propone di: "emanare una politica del Dipartimento della Difesa per integrare i ruoli, le responsabilità, i requisiti e le procedure per il coordinamento dei fenomeni anomali non identificati nelle politiche e nelle procedure esistenti in materia di intelligence, controspionaggio e protezione delle forze armate".
Anche le altre terza raccomandazioni, rivolte rispettivamente al Segretario delle Forze Armate, al Segretario della Marina, al Segretario dell'Aeronautica e ai Capi di Stato Maggiore, chiedono l'attuazione di politiche per la raccolta di informazioni sugli UAP.
In particolare, nel spiegare la metodologia della loro indagine, l'Ispettore generale del Dipartimento della Difesa ha dichiarato di aver parlato con "personale non facente parte della pubblica amministrazione statunitense ma considerato esperto in materia di UAP e di minacce alla sicurezza nazionale".
Sarebbe interessante sapere quale sarebbe questo personale considerato esperto in materia di UAP dall'Ispettore generale del Dipartimento della Difesa.
Tradotto da Edoardo Russo
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