L'AARO ha imparato la lezione: niente domande difficili per favore
25 anni dopo la debacle della stampa sul caso Roswell, l'attuale ufficio UFO degli Stati Uniti è più cauto con i giornalisti.
Nel 1947, a Roswell, nel Nuovo Messico, accadde qualcosa; come lo sappiamo? L'aeronautica militare statunitense informò la stampa di aver recuperato un "disco volante", che finì in prima pagina sul Roswell Daily Record l'8 luglio. Il giorno successivo, la stessa US Air Force rilasciò una dichiarazione contraddittoria: si trattava in realtà di un pallone meteorologico.
Al maggiore Jesse Marcel fu chiesto di posare davanti ai fotografi con i presunti detriti di quel pallone, prima di affermare, trenta anni dopo, che l'operazione fotografica era stata inscenata e che i detriti mostrati alla stampa non erano quelli che erano stati recuperati e portati ai suoi superiori.
Il sospetto di disinformazione sul caso Roswell da parte dell'Aeronautica Militare è forte da allora.
Nel 1997, l'aeronautica militare statunitense ha pubblicato il "rapporto Roswell: caso chiuso", il risultato di un'indagine condotta dalla stessa aeronautica militare, con una conclusione: "non ci sono prove di alcun tipo di dischi volanti, extraterrestri o sinistri insabbiamenti governativi".
Tuttavia, il rapporto non piacque a tutti. Il colonnello John Haynes, inviato in prima linea - cioè davanti alla stampa per rispondere alle domande più pressanti - ha avuto difficoltà ad affrontare le incongruenze del rapporto sollevate dai giornalisti, e ha finito per balbettare nel tentativo di rispondere alle domande.

La narrazione è ancora in corso
Venticinque anni dopo il calvario del colonnello Haynes, il Pentagono sembra aver imparato la lezione. Il rapporto dell'AARO (“All-Domain Anomaly Resolution Office” - Ufficio per la Risoluzione delle Anomalie in tutti i Domini), sulla documentazione storica del ruolo del governo statunitense sull’argomento UFO/UAP ripete semplicemente le conclusioni raggiunte dal rapporto dell'Air Force.
Ma, contrariamente a quanto accaduto nel 1997, non c'è stata alcuna presentazione della pubblicazione del rapporto sugli UAP di fronte alla stampa.
L'AARO ha invece optato per un incontro privato su invito, 48 ore prima della pubblicazione.
A giornalisti selezionati del New York Times, tra gli altri, è stato consegnato il rapporto in anticipo, consentendo loro di essere i primi a pubblicare sull'argomento e impedendo, in particolare, alla rete NewsNation, interessata agli UAP, di partecipare - e potenzialmente di porre domande scomode.
Una scelta che non è passata inosservata, tanto che il giornalista Matt Ford l'ha addirittura definita "propaganda" e Liberation Times ha aggiunto "il vero giornalismo investigativo nei vecchi media è morto".
In effetti, lungi dall'invocare la trasparenza sulla questione da parte dei membri del Congresso, una simile mossa ricorda piuttosto l'uso che la CIA fa dei giornalisti per controllare le narrazioni, come denunciato nel 1997 dalla Commissione Intelligence del Senato.
75 anni dopo il cambio di rotta dell'aeronautica statunitense, che trasformò in una notte un disco volante in un pallone meteorologico, il Pentagono sta ancora lavorando duramente alla sua strategia di comunicazione, coerente con la sua linea quando si tratta di UAP: non c'è nulla di non umano in loro, contraddicendo direttamente gli informatori e i membri del Congresso.
Controllare la produzione di entità private come la fondazione SOL di Garry Nolan, il Progetto Gallileo di Avi Loeb o l'Americans For Safe Aerospace di Ryan Graves dovrebbe rivelarsi più difficile.
Estratti della conferenza stampa del 1997 al Pentagono su "Roswell: caso chiuso".
Col. Haynes: Siamo fiduciosi che, una volta che il rapporto sarà stato pubblicato e digerito dal pubblico, questa sarà l'ultima parola sull'incidente di Roswell. La conclusione del primo rapporto non lasciava dubbi sul fatto che ciò che è stato recuperato nei pressi di Roswell, nel Nuovo Messico, nel luglio del 1947, fosse un detrito proveniente da un progetto di ricerca top-secret delle Forze Aeree dell'Esercito, il cui nome in codice era Mogul. Oggi pubblichiamo il rapporto finale per rispondere alle domande sui presunti corpi associati alla storia di Roswell.
Se avete i vostri libri, andate a pagina 3; faremo una lezione. I corpi osservati nel deserto del Nuovo Messico erano probabilmente manichini di prova trasportati in alto da palloni aerostatici ad alta quota dell'aeronautica militare statunitense per ricerche scientifiche.
I corpi rinvenuti nell'ospedale dell'aerodromo militare di Roswell sono molto probabilmente una combinazione di due incidenti distinti. Si tratta di un incidente aereo KC-97 del 1956, in cui persero la vita undici membri dell'Air Force, o di un incidente con pallone aerostatico del 1959, in cui rimasero feriti due piloti dell'Air Force. (...)
Giornalista 1: Colonnello, come fa a far quadrare i conti temporali con gli appassionati di UFO che parlano del 1947 quando lei parla di manichini usati negli anni '50, quasi un decennio dopo?
Col. Haynes : Temo che questo sia un problema di compressione temporale. Non so cosa abbiano visto nel 1947, ma sono abbastanza sicuro che probabilmente si trattava del Progetto Mogul. Ma credo che se si scopre che le persone parlano di cose per un certo periodo di tempo, iniziano a perdere di vista la data esatta. E sono stati lanciati molti manichini. Solo nel Nuovo Messico sono stati lanciati circa 2.500 palloni aerostatici durante questo periodo di trenta anni.
Giornalista 2 : Mi permetta di chiarire due aspetti che lei ha rapidamente sfiorato. Il primo è il lasso di tempo in cui la gente dirà: ma si tratta di quasi dieci anni! Come possono sbagliare di dieci anni? E secondo, lei ha detto che non è mai stato classificato. Eppure, perché all'epoca non si disse: "Santo cielo, stavamo facendo dei test fittizi"? Questo spiega la risposta.
Col. Haynes: Beh, il test dei manichini, in realtà, ehm, deve prendere il libro. In realtà, deve guardare lì dentro. Se ci guarda dentro, scoprirà che ci sono un paio di cose in cui i test sui manichini ricevono molta attenzione da parte dei media... E... Dovrei avere una scheda e dovrei essere in grado di trovarla, ma francamente, sono qui in piedi e mi tremano le ginocchia.
Voce : Ventisei, signore.
Col. Haynes : Pagina 26.
Giornalista : Sì, mi spieghi queste due cose.
Col. Haynes : Ok, c'è una foto per questo. Ma mi lasci dire che non so perché non possano associare quel periodo di tempo. Mi dispiace. Non ho informazioni al riguardo. Tutto ciò che so è ciò che ha fatto l'Aeronautica Militare e che se si sovrappone gran parte delle loro affermazioni e si guarda alla ricerca scientifica dell'Aeronautica Militare, si può vedere che è ovvio che ciò di cui stiamo parlando a Roswell - e non intendo Roswell nel 1947, perché quello era il Progetto Mogul; quello era senza equipaggio. Voglio che questo sia molto chiaro.
E questo è il primo rapporto. Ma in quel periodo di tempo, sono stati lanciati manichini dappertutto. E penso che sia logico... presumere che le persone presenti abbiano visto uscire ambulanze dell'Aeronautica, barelle, sacchi per cadaveri, perché i manichini sono stati messi in sacchi per proteggerli. Hanno visto persone con i caschi, hanno visto persone in pantaloncini che spazzolavano i cespugli alla ricerca dei resti dei palloni. E quando si mette insieme tutto questo materiale e lo si fa girare, si scopre che combacia perfettamente con molti degli eventi verificatisi a Roswell in quel periodo.
Giornalista 3: Ma hanno anche detto che queste corpi erano di statura molto più piccola di quelle degli adulti a grandezza naturale. Come si concilia questo fatto?
Col. Haynes: Non ne sono a conoscenza; non ho idea del perché lo dicano.
Giornalista 1: Può aiutarci a capire quando i manichini sono stati utilizzati per la prima volta? In che anno?
Col. Haynes: 1953.
Giornalista 4 : E quanti sono, secondo lei, i numeri?
Col. Haynes : I lanci effettivi di palloni aerostatici sono stati circa 2.500. Il numero effettivo di manichini lanciati è riportato nel libro ed è molto specifico, ma il numero mi sfugge. Sono più di tre o quattrocento. Sì, signore?
Giornalista 5: Perché hanno fatto in modo che il progetto assomigliasse a un disco volante? Lo rende molto sospetto.
Col. Haynes : Il disco volante? (...) Quello che state guardando è il carico utile. Quello che stavano facendo è che volevano recuperare questi carichi utili e quindi stavano testando i paracadute. E sono assolutamente d'accordo. Se vedessi una cosa del genere, mentre sto andando in giro per il deserto e vedo questa parabola dall'aspetto strano, potrei voler dare un'occhiata. Ma francamente, probabilmente si trattava di questo.
Giornalista 2: Lei continua a dire, usando la parola "probabilmente", e dice "caso chiuso". Le due cose non coincidono. Come si concilia?
Col. Haynes: Ok, mi lasci dire che, dal punto di vista dell'Aeronautica, è esattamente quello che è stato. E non voglio essere scortese. Voglio che capisca che siamo molto, molto orgogliosi di questo rapporto. Nel nostro ufficio pensiamo che risponda a molte domande e che le risponda in modo logico e corretto. Un'altra cosa che vorrei aggiungere è che se volete fare le vostre ricerche, nel retro c'è una relazione tecnica completa, una bibliografia e anche un'eccezionale serie di note finali. Se siete interessati a questo argomento, vi consiglio di prendere questi documenti, fare le vostre ricerche e giungere alle vostre conclusioni.
Giornalista 2: Colonnello, mi permetta di tornare ancora una volta sul fatto che lei dice che il caso è chiuso e che la gente dovrebbe crederci. Ma sul maggiore problema quello temporale, però, lei sta dicendo che si sbagliano sulla data e che la data è di sei anni, come può - quale spiegazione può dare loro se non dire, beh, pensiamo solo che si siano sbagliati di sei anni?
Col. Haynes: Signora, non ho altre spiegazioni. Mi dispiace. Non ho altre spiegazioni. Sto guardando i fatti così come li abbiamo studiati. E non ho altra spiegazione se non quella che ho già dato.
Giornalista 2: Ma in che modo questo renderebbe il caso chiuso?
Col. Haynes: Perché abbiamo esaminato tutte le informazioni rilevanti e abbiamo concluso il caso e non lo rivedremo. E, di fatto, è tutto non classificato. Avete l'opportunità di farlo per conto vostro; vi consiglio di procurarvi il rapporto, di iniziare a scavare, di andare sul web e di vedere cosa riuscite a scoprire.
Giornalista 6: È possibile che l'Aeronautica Militare abbia tralasciato qualcosa nella sua indagine? In altre parole, è possibile che esistano oggetti volanti non identificati, che ci siano visite extraterrestri e che l'Aeronautica Militare semplicemente non li abbia trovati o non sia stata in grado di rilevarli?
Col. Haynes: Abbiamo studiato i progetti e le informazioni dell'Aeronautica Militare per tanti anni. Non abbiamo altro da dire al riguardo. Non crediamo che ci sia altro. Non credo, non ho modo di credere nemmeno vagamente che ci sia qualcos'altro. Ho promesso a un signore qui dietro una domanda, signore, nel... Sì, signore.
Giornalista 7 : Beh, circa 50 anni fa, un pilota dell'aeronautica militare ha avvistato una grande serie di dischi volanti sopra lo stato di Washington. Questo potrebbe aver dato il via a tutto questo. L'Aeronautica pensa che non indagherà più su questi rapporti, come se il Progetto Blue Book fosse la fine e basta?
Col. Haynes: Sa, non voglio mai parlare a nome dell'Aeronautica Militare in termini di "mai più", ma è mia opinione che non lo faranno. Un'altra domanda.
Giornalista 8: Lei crede negli UFO?
Col. Haynes: assolutamente no, signore.
Giornalista 2 : Perché no?
Col. Hayes: Signora, non ho motivo di credere che siano reali.
Traduzione dall’inglese di Piero Zanaboni