Un gruppo di 15 organizzazioni ufologiche chiede all'Unione Europea di fare degli UAP una priorità
In un comunicato stampa del 25 novembre 2024, la UAP Coalition Netherlands e altri gruppi ufologici esortano le autorità europee ad affrontare con decisione la questione delle anomalie
In seguito al comunicato stampa, un documento pubblicato dalla UAP Coalition Netherlands (UAPNCL) e redatto da gruppi ufologici civili, illustra in dettaglio le misure richieste all'Unione Europea.
Il documento elenca 4 diverse aree in cui si richiede l'intervento dell'UE:
L'istituzione di un processo europeo per la raccolta, l'accesso, l'analisi e la pubblicazione dei dati sugli UAP.
L'inclusione degli UAP nelle priorità, nelle politiche e nella legislazione dell'UE.
Definire le priorità e assegnare i finanziamenti per la ricerca europea sugli UAP.
Stabilire uno scambio di informazioni sugli UAP con altri Paesi.
Il gruppo giustifica la sua richiesta alle istituzioni europee con il fatto che gli UAP possono rappresentare un potenziale rischio per l'aviazione e per la salute dei cittadini.
I coautori ritengono inoltre che lo studio degli UAP potrebbe essere utile in campo tecnologico e sociale.
Ma il testo mostra anche che i firmatari non sanno “cosa siano esattamente, da dove vengano e quale sia il loro impatto sulla società”.
I firmatari chiedono:
l'istituzione di “un processo a livello UE per lo sviluppo e l'attuazione di standard e protocolli comuni per i dati di osservazione” e, allo stesso tempo, propongono che venga condotto uno “studio sulle possibilità e i (dis-)vantaggi di istituire un sistema di segnalazione, banche dati, servizi web e organizzazione a livello UE, in coordinamento con i sistemi nazionali”.
“lo sviluppo di capacità di sorveglianza avanzate per affrontare le potenziali minacce poste dagli UAP”.
“un'indagine su quali e quante siano le segnalazioni di eventi ottenute dall'EASA”.
“misure per garantire che l'attuale legislazione e la ‘cultura giusta’ siano attuate in modo da gestire le segnalazioni degli UAP”.
“che l'UE riveda le procedure di sicurezza aerea”.
de-classificazione delle informazioni militari da parte degli Stati membri dell'UE su pressione dell'Unione europea
“che sia resa possibile la segnalazione di osservazioni degli UAP da parte degli astronauti e del personale dell'agenzia spaziale, sottolineando un ambiente privo di pregiudizi”.
“che gli UAP siano affrontati nelle iniziative di difesa dell'UE attraverso le attività strategiche chiave dell'Agenzia europea per la difesa”.
“che il Parlamento europeo sviluppi e attui un proprio studio sui principali aspetti degli UAP e valuti l'eventuale necessità di modificare o introdurre nuove priorità, normative e politiche, nonché di effettuare ulteriori ricerche”.
“lo sviluppo di capacità di sorveglianza avanzate per affrontare le potenziali minacce poste dagli UAP”.
“la considerazione degli UAP nelle priorità dei programmi di ricerca attuali e futuri dell'UE, più rilevanti per quanto riguarda gli UAP”.
In un momento in cui il nuovo Parlamento Europeo è stato appena eletto e il contesto geopolitico è teso, con guerre aperte a ridosso dei confini, timori di una politica di difesa isolazionista da parte della nuova amministrazione Trump e un'intensa rivalità economica tra i vari blocchi di potere, si spera che i parlamentari abbiano ancora abbastanza tempo per interessarsi a un fenomeno che apparentemente è rimasto sfuggente per decenni.
Inoltre, la presenza di un rappresentante britannico tra i firmatari di queste richieste da parte delle organizzazioni ufologiche, mentre le ferite della Brexit sono ancora fresche e la politica di difesa britannica tende a un orientamento atlantista della difesa europea, potrebbe sollevare interrogativi.
Edoardo Russo (CISU), rispondendo a una domanda di Sentinel News, ha affermato che:
“L'inclusione di Paesi europei non appartenenti all'UE è stata discussa e concordata come punto di forza”.
La richiesta di finanziare la ricerca sugli “UAP” potrebbe anche far storcere il naso a qualcuno. In un contesto politico in cui i gruppi di estrema destra, spesso euroscettici, stanno guadagnando potere, la percezione che questa spesa sarebbe ingiustificata potrebbe anche agire da freno, dato che “oltre un quinto (22,4%) della popolazione dell'UE che vive in famiglie con bambini a carico sarà a rischio di povertà o esclusione sociale nel 2023”.
I lettori che desiderano partecipare a questa iniziativa possono contattare André Jol (UAPNCL) qui.
Revisione della traduzione dall’inglese di Piero Zanaboni